33^ domenica del T.O.

Fiducia in Dio e responsabilità

Alcuni gli fecero notare come il tempio fosse adorno di belle pietre e di doni votivi, ed egli disse: «Verranno giorni in cui di tutte queste cose che voi ammirate non sarà lasciata pietra su pietra che non sia diroccata». Essi gli domandarono: «Maestro, quando avverranno dunque queste cose? E quale sarà il segno che tutte queste cose stanno per compiersi?» Egli disse: «Guardate di non farvi ingannare; perché molti verranno in nome mio, dicendo: “Sono io”; e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro. Quando sentirete parlare di guerre e di sommosse, non siate spaventati; perché bisogna che queste cose avvengano prima; ma la fine non verrà subito». Allora disse loro: «Insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno grandi terremoti, e in vari luoghi pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni spaventosi e grandi segni dal cielo. Ma prima di tutte queste cose, vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno consegnandovi alle sinagoghe, e mettendovi in prigione, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Ma ciò vi darà occasione di rendere testimonianza. Mettetevi dunque in cuore di non premeditare come rispondere a vostra difesa, perché io vi darò una parola e una sapienza alle quali tutti i vostri avversari non potranno opporsi né contraddire. Voi sarete traditi perfino da genitori, fratelli, parenti e amici; faranno morire parecchi di voi; e sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma neppure un capello del vostro capo perirà. Con la vostra costanza salverete le vostre vite. (Luca 21, 5-19)

Ognuno/a faccia la sua parte

Quando venne redatto il vangelo di Luca, oltre cinquant’anni dopo la morte e risurrezione di Gesù, la comunità aveva potuto vivere la distruzione del tempio da parte delle truppe romane. Tutto venne raso al suolo, causando un grande sconcerto e un profondo dolore. Questo duro evento sembrò la fine del mondo per tutti i giudei, cristiani compresi. Anche se la presentazione di un movimento di Gesù, costituito da martiri continuamente perseguitati, più che alla storia appartiene all’apologetica, è evidente che i discepoli del nazareno non avevano vita facile quando Luca scriveva il vangelo.

Anche Gesù, nei giorni della sua vita quotidiana con i discepoli, certamente aveva fatto notare quanta opposizione incontrasse il suo messaggio. E anche la sua condanna a morte evidenzia in modo chiaro questa realtà. Anche ora, al tempo di Luca, si registravano abbandoni, stanchezza, tensioni interne alle varie correnti giudaiche e rapporti difficili con le sinagoghe che si continuavano a frequentare. Continua a leggere