Foglio di Comunità – n° 3/2016

Bollettino informativo non periodico della Comunità cristiana di base Viottoli
Distribuzione gratuita — Pinerolo (To), 29/02/2016

LE  EUCARESTIE

DOMENICA   13 marzo ore 10 – dopo la celebrazione assemblea di comunità

SABATO        26 marzo ore 21:  CELEBRAZIONE DELLA PASQUA

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GRUPPO BIBLICO

Nel gruppo biblico, che si incontra ogni martedì sera alle ore 21 presso la sede di vicolo Carceri 1, stiamo leggendo il Vangelo di Giovanni. Le introduzioni e i commenti saranno pubblicati sul prossimo numero di Viottoli.

Martedì 1° marzo, alle ore 21: invece dello studio biblico ci incontreremo con Luisella Festa, che ha accolto il nostro invito a parlarci della sua esperienza nel campo della guarigione spirituale con Archetipi: chi è il guaritore/la guaritrice, come si diventa guaritori, a chi si rivolge la guarigione spirituale…

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ASSEMBLEA DI COMUNITA’

Domenica 13 marzo, al mattino, dopo una breve celebrazione eucaristica.

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GRUPPO RICERCA

Giovedì 10 e 24 marzo, alle ore 21, come sempre a casa di Paola ed Elio. Stiamo concludendo la lettura del libro Le società matriarcali di Heide Goettner-Abendroth. Proseguiremo gli incontri leggendo “Donne sciamane” di Morena Luciani, Ed.Venexia. Sono letture estremamente interessanti: il gruppo è aperto a chiunque volesse coinvolgersi.

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GRUPPO DONNE

Sabato 12 e domenica 13 marzo, a Verona, si svolgerà il collegamento nazionale dei gruppi donne Cdb e non solo. Parteciperanno Doranna e Luisa.

Corso “Donne che leggono la Bibbia”: continuano gli incontri alla Cascina Roccafranca di Torino; il 16 marzo (dalle 17 alle 18,30) il tema sarà “Marta e Maria”, introdotto da Carla.

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GRUPPO MEDITAZIONE

Ci troviamo ogni venerdì al Fat, vicolo Carceri n° 1, dalle 19 alle 20,30. I nostri incontri prevedono una meditazione guidata di circa un quarto d’ora seguiti da una meditazione silenziosa di un altro quarto d’ora. Poi proseguiamo con la lettura di un testo di Corrado Pensa “La tranquilla passione” condividendo dubbi, comprensioni esperienziali e domande aperte a risposte personali e non sempre immediate. I testi per suscitare le riflessioni e gli approfondimenti sono scelti dal gruppo.

Se sei interessata/o puoi presentarti direttamente al Fat; se invece vuoi più informazioni, chiama Maria Capitani.

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COLLEGAMENTO NAZIONALE CDB

Appena la Segreteria Tecnica ci manderà il verbale dell’ultimo collegamento potremo far conoscere il programma dettagliato del prossimo Convegno Nazionale Cdb, che si svolgerà a Verona dal 23 al 25 aprile 2016. Intanto un gruppo di persone della nostra comunità ha cominciato a preparare la celebrazione eucaristica del convegno stesso.

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CDB DEL PIEMONTE

L’incontro regionale del 22 gennaio scorso si è concluso con una proposta condivisa da tutte le cdb presenti: condividere la conoscenza delle diverse ricerche in atto nelle singole comunità. a trotazione, ogni cdb o gruppo racconta la propria ricerca, in modo che tutte le comunità ne vengano a conoscenza e, se lo desiderano, vi possano partecipare in qualche modo, con libertà e riconoscimento reciproco.

Il prossimo incontro è convocato per l’11 marzo, alle ore 18 a Opportunanda (Torino), per approfondire la proposta e concordare il calendario dei successivi incontri regionali.

Intanto Cesare di Piossasco dovrebbe inviare a tutte le comunità il testo dell’intervento introduttivo che ha fatto il 22 gennaio a Torino.

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EDUCARCI ALLA PACE – USCIRE DALLA GUERRA

Dopo l’incontro pubblico molto stimolante con Renato Sacco, venerdì 26 febbraio scorso, il gruppo “Uscire dalla guerra” è convocato per lunedì 14 marzo alle ore 17,30 nella sede della Cdb di via Città di Gap 13. Ricordiamo che questo gruppo non si è costituito solo per organizzare incontri e dibattiti pubblici, ma anche come luogo di autoformazione e di approfondimento: quindi siamo tutti e tutte invitati/e a parteciparvi, per far crescere la scelta di uscire dalla cultura della guerra a partire ciascuno e ciascuna da sé.

Luciano, Domenico e Beppe

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ROSARIO GIUE’ E IL POTERE MAFIOSO

E’ stato un incontro partecipato e anche vivace quello di sabato 27 febbraio con Rosario Giuè. Pubblicheremo sul prossimo numero di Viottoli il testo del suo intervento, per continuare a riflettere su un nodo che sembra inestricabile: il sistema politico-mafioso, disposto anche a inginocchiarsi davanti al potere religioso per mantenere il proprio potere e per legittimarsi agli occhi delle persone semplici.

La critica di Giuè alla gerarchia cattolica (papi e vescovi) è di non essere abbastanza coraggiosa e coerente nel chiamare le cose con il loro nome, contribuendo così a mantenere nascosta nel fumo dell’astrattezza teorica la denuncia profetica della violenza del sistema politico-mafioso.

Durante l’incontro Francesco Incurato, coordinatore del presidio pinerolese di Libera “Rita Atria”, ha richiamato la nostra attenzione sul sistema mafioso che anche al Nord, anche in Piemonte, sta assoggettando a sé intere aree dell’economia, in particolare nel campo dell’edilizia.

Alcuni interventi hanno sottolineato la necessità di non farci colonizzare dalla cultura mafiosa, che può usare come “cavallo di Troia” il consumismo, l’evasione fiscale spicciola, le piccole complicità, ecc. ecc.

Beppe

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Associazione Viottoli: ASSEMBLEA ORDINARIA

E’ convocata l’assemblea ordinaria dell’associazione Viottoli, in prima convocazione domenica 13 marzo alle ore 23.30, in seconda convocazione Lunedì 14 marzo 2016 alle ore 21 presso la sede operativa (vicolo Carceri, 1) con il seguente ordine del giorno:

  • relazione attività anno 2015
  • approvazione bilancio 2015
  • situazione soci/e e sostenitori
  • programma attività culturali ed editoriali 2016
  • rinnovo consiglio direttivo
  • varie ed eventuali.

Al termine dell’assemblea si riunirà il consiglio direttivo per procedere all’elezione delle cariche sociali.

Il Presidente
Paolo Sales

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VIOTTOLI

Stiamo preparando il n. 1/2016. Invitiamo a mandare articoli, commenti biblici, segnalazioni, recensioni ecc. entro il 30 aprile. La prossima redazione è calendarizzata per lunedì 9 maggio, ore 21.

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Ringraziamo tutti/e coloro che tramite email e telefono ci contattano e per gli apprezzamenti che riceviamo. Vi invitiamo a collaborare mandandoci articoli, riflessioni, preghiere, recensioni…

Ricordiamo la quota associativa: 25,00 € (socio ordinario) – 50,00 € (socio sostenitore); oppure potete versare un contributo libero utilizzando il ccp n. 39060108 intestato a: Associazione Viottoli – via Martiri del XXI, 86 – 10064 Pinerolo (TO) o con bonifico bancario: IBAN: IT 25 I 07601 01000 000039060108   BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX

Vi invitiamo inoltre a richiedere copie saggio gratuite del nostro semestrale (per informazioni: viottoli@gmail.com). Sono disponibili alcune raccolte complete con tutti i numeri della rivista dal 1992 a oggi.

Sul nostro sito http://www.cdbpinerolo.it cliccando su VIOTTOLI —> ARCHIVIO DEI NUMERI ARRETRATI trovate, e potete scaricare gratuitamente, tutti i numeri in formato *.pdf dal 1998 al 2014.

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UOMINI IN CAMMINO DI PINEROLO

Il gruppo UinC 1 si riunisce al FAT giovedì 3, 17 e 31marzo con le consuete modalità.

Il gruppo UinC 2 si riunirà nella sede dell’ARCI mercoledì 2, 16 e 30 marzo, alle ore 21.

Ricordiamo agli uomini che leggono questo foglio che i due gruppi sono sempre aperti a chi sente il desiderio di conoscerci o di coinvolgersi. Basta una telefonata per un contatto preventivo con uno di noi.

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COMUNITA’ CRISTIANE DI BASE
Segreteria Tecnica Nazionale

Bologna, 12 febbraio 2016

Le Comunità cristiane di base italiane esprimono forte indignazione per l’intervento del cardinale Bagnasco, nella sua funzione di responsabile della Chiesa italiana, teso ad “augurare” che la scelta dei senatori sulla proposta di legge sulle unioni civili sia affidato al voto segreto, sulla scia di quanto fece il suo predecessore cardinale Ruini, quando invitò i cattolici a non partecipare al referendum sulla legge 40 per farlo invalidare.

Alle reazioni di opposizione del governo, delle forze politiche democratiche e della maggioranza dei cittadini uniamo la nostra voce di cristiani impegnati ad essere Chiesa chiamata all’evangelizzazione senza trasformarsi in partito e convinti che in regime concordatario non possono esserci interferenze così gravi della gerarchia cattolica nella vita politica.

Particolare sdegno suscita questa esplicita manifestazione della volontà dell’episcopato italiano di disattendere la scelta del magistero di papa Francesco di avviare la Comunità ecclesiale a realizzare un rapporto di reciproca autonomia con le istituzioni politiche secondo le indicazioni del Concilio.

 

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COMUNITA’ CRISTIANE DI BASE
Segreteria Tecnica Nazionale
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VIVERE BENE SI PUO’

La lettura in gruppo del libro di Heide Abendroth Le società matriarcali ci sta stimolando a riflessioni sempre più stringenti. Ad esempio: le società matriarcali/matrifocali/matrilineari che si sono estinte sono scomparse a causa di aggressioni esterne, o da parte di popolazioni di cultura patriarcale che le hanno sopraffatte, fisicamente o culturalmente, o da parte dei missionari cristiani che ne hanno bandito mitologie e credenze, condannandole come superstizioni pagane. Gli esempi sono numerosi: la bibliografia è ormai vasta e ad essa rimando chi fosse interessato/a ad approfondire, da Il piacere è sacro di Riane Eisler a Quando Dio era donna di Merlin Stone.

Le riflessioni che abbiamo condiviso sono partite dalla considerazione che chi viveva in quelle società matriarcali desiderava continuare a viverci, e solo una violenza definitiva poteva spegnere per sempre quel desiderio. La prova sta nel fatto che, come ci documenta Abendroth con la ricerca di una vita, ancora oggi in tutti i continenti (tranne la cristianissima e patriarcale Europa) esistono società matriarcali, più o meno popolose, in cui anche gli uomini si trovano bene. Cooperazione invece di competizione, gestione nonviolenta dei conflitti invece di sopraffazione e repressione, economia del dono e dello scambio, dei beni comuni e delle ricchezze personali a servizio della comunità, invece di accumulazione e speculazione affamatoria: sembra decisamente un altro vivere, un “buen vivir”. Scrive Abendroth:

La donna più anziana, la madre del clan, o matriarca, tiene unito il gruppo, mentre il più anziano dei suoi fratelli, che gode di grande rispetto, lo rappresenta nel mondo esterno. Il capo del villaggio è scelto tra i rappresentanti maschili del clan ed è sempre il più abbiente a essere eletto. Si dovrà dedicare completamente al villaggio, perché da quel momento in poi sarà suo dovere proteggere gli altri utilizzando le ricchezze del proprio clan, che in questo modo si riducono notevolmente. Non appena i suoi mezzi iniziano a scarseggiare, la nomina passa a un altro uomo facoltoso, con le medesime responsabilità. E’ un metodo intelligente, che consente di mantenere la circolazione dei beni del villaggio, prevenendone l’accumulazione da parte di pochi, così da garantire un equilibrio nello standard di vita. la cosa più importante è che questi capi non hanno il benché minimo potere di comandare, ma ricoprono solo la carica di rappresentanti del villaggio. Dalla distribuzione dei loro beni non traggono, al pari del loro clan, altro guadagno che quello dell’onore, anche se il prestigio raggiunto garantisce che nel momento del bisogno non vengano dimenticati” (pag 317).

Questa descrizione si riferisce alla popolazione Guajiro-aruachi del Sud America; ma è un modello sostanzialmente universale.

Il desiderio di uscire dalla trappola culturale del patriarcato, che costringe donne e uomini a una vita sostanzialmente infelice, mi sembra emergere anche oggi da tante parti: non solo da persone e gruppi che consapevolmente cercano forme di vita improntate alla sobrietà e alla condivisione, ma anche da tante letture critiche, nei confronti del capitalismo finanziario e guerrafondaio, che compaiono in libri, riviste e giornali anche di matrice capitalistica. Il disagio è generalizzato e il potere cercherà di mantenersi con repressioni sempre più violente. Ma è segno di debolezza e di decadimento.

Credo che in ciascun uomo e in ciascuna donna permanga vivo e forte il desiderio, l’aspirazione, la tendenza a star bene, cioè a vivere in società dove circolino amore, condivisione, solidarietà. Dove ragazzi e ragazze possano vivere la loro affettività con libertà e rispetto reciproco, aiutati/e in questo da un contesto educativo in cui la prepotenza nelle relazioni sia vista come male assoluto e gli adulti insegnino, con il loro esempio, a cercare la felicità invece della ricchezza materiale.

Un altro campanello d’allarme sta suonando: è la crescente violenza femminile, analizzata e descritta con sempre maggior preoccupazione. I modelli negativi sono evidentemente più contagiosi di quelli positivi: ma anche questo appartiene, secondo me, al repertorio che caratterizza la parabola discendente del patriarcato in crisi. Possiamo accelerare questo processo diffondendo voglia di star bene, seminando desiderio di felicità nelle relazioni e facendo conoscere l’esistenza di queste civiltà matriarcali, documenti viventi della possibilità di realizzare la nostra aspirazione a una vita serena, in pace con il mondo e con tutte le sue creature.

Beppe Pavan

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