Foglio di Comunità – n° 9/2015

Bollettino informativo non periodico della Comunità cristiana di base Viottoli
Distribuzione gratuita — Pinerolo (To),  30/08/2015

LE  EUCARESTIE

DOMENICA    6 settembre     ore  10

DOMENICA  20 settembre     ore  10

DOMENICA    4 ottobre         ore  10

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GIORNATA COMUNITARIA

 Domenica 20 settembre, dopo una breve celebrazione che inizierà alle 10, è convocata l’assemblea di comunità. Chi può è invitato/a a fermarsi a pranzo per continuare lo scambio conviviale, oltre che del cibo, anche di pensieri, esperienze, incontri, proposte…

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GRUPPO BIBLICO

Ogni lunedì sera, alle ore 21, presso il FAT: inizieremo con la lettura del libro di Giobbe.

L’assemblea di comunità svolta nel mese di giugno ha scelto di:

  • continuare sul tema della letteratura sapienziale, con la lettura del libro di Giobbe: la serata di introduzione sarà lunedì 7 settembre, ore 21, nella sede della Cdb (c/o FAT, Vicolo Carceri 1 – Pinerolo). Carla ne farà una presentazione “esegetica e teologica”, mentre Eliana ne proporrà uno sguardo “psicanalitico”…
  • in seguito leggeremo il Vangelo di Giovanni. L’introduzione sarà curata da Luisa, Luciana e Memo.

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GRUPPO DONNE

Le date sono ancora da stabilire. Per informazioni contattare: Carla, Doranna, Luisa

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GRUPPO RICERCA

Riprenderà i propri lavori giovedì 10 settembre alle ore 21, sempre a casa di Paola ed Elio. Il secondo incontro di settembre sarà giovedì 24.

Abbiamo deciso di continuare la lettura di alcuni capitoli del libro Le società matriarcali, di Heide Goettner Abendroth: dopo aver letto quelli riferiti alle società dell’Asia e delle isole del Pacifico, ci dedicheremo all’Africa e all’America.

Sono letture estremamente interessanti: il gruppo è aperto ad accogliere con gioia chiunque volesse coinvolgersi.

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CANZIO

Canzio era il mio compagno da molti anni. E’ morto martedì 1 settembre 2015. Io ero con lui.

Questo potevamo ancora condividere: il tempo. Il tempo per restare una accanto all’altro, guardarci negli occhi, a volte sorridere. Ed io parlare, parlare, parlare… raccontargli di una vita diversa, lasciata in un altro mondo, quello della salute, dei progetti, della speranza.

Nel mondo nel quale lui viveva, ed io con lui, condividevamo anche il suo corpo. La impossibilità o difficoltà di muovere la parte destra e poi tutti i “buchi” nuovi, indispensabili per vivere in questo universo, ancora il solo conosciuto. E soffrire con lui ma entrambi impotenti.

Come tante donne e tanti uomini ha sofferto e non ha importanza quantificare; ciascuno e ciascuna di noi soffre in modo unico.

Nonostante le sue patologie e depressioni e stanchezza e dolore ha richiamato tutte le forze e potenzialità che sentiva di avere.

Io so che la “spinta” maggiore è stata quella dell’amore per la vita e per me e, senza averne consapevolezza, per tante e tanti uomini e donne che lo hanno incontrato.

Amava, ma era troppo bloccato dalle catene invisibili della sua storia, delle sue esperienze, delle sue paure.

Canzio ha ricevuto molto amore e da molte persone. Lui lo sapeva e sentiva.

Ha ricevuto cure ed attenzioni di cui era avido e questo gli permetteva di sentirsi ancora PREZIOSO, nonostante tutto.

Tutte e tutti noi vogliamo essere amati nonostante quello che siamo….

Io l’ho amato, nonostante.

Ed io credo che l’Amore non muore.

Siamo sempre stati in compagnia della Sorgente dell’Amore che mi ha consolata e forse anche lui l’ha percepita.

Luciana

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 UN ABBRACCIO GRANDE…

… a Luciana, che ha accompagnato Canzio negli anni della sofferenza e nel momento della morte; e a Costanza, della comunità di Piossasco, per la morte del suo amato Bruno.

E a tutte le persone che ultimamente non abbiamo più visto, ma che sono nel nostro cuore, in particolare a tutti e tutte coloro che vivono periodi di sofferenze e difficoltà. Non sempre riusciamo ad esservi di aiuto, ma vi accompagniamo con il nostro affetto e le nostre preghiere.

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CDB PIEMONTE

Il collegamento regionale era convocato per martedì 8 settembre, ma la data sarà certamente cambiata. Comincerà alle ore 17,30 presso la sede dell’associazione “Opportunanda” a Torino (via Sant’Anselmo 21) per organizzare l’incontro regionale di sabato 24 ottobre con Giovanni Franzoni, Antonietta Potente ed Enrico Peyretti, in occasione della presentazione della Autobiografia di Giovanni. Sul foglio di comunità di ottobre riporteremo i dettagli di questa giornata.

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CORSO “DONNE CHE LEGGONO LA BIBBIA”
Cascina Roccafranca 2015/2016

Eliana ci ha chiesto di organizzare con lei un corso alla Cascina Roccafranca, con un incontro al mese, che abbiamo articolato in questo modo:

  1. Incontro di presentazione (chi siamo, competenze, ermeneutica femminista, discussione…)
  2. Le donne dell’Antico Testamento: Ester
  3. Miriam
  4. Rut e Noemi
  5. Gesù e le donne
  6. Maria di Magdala
  7. Marta e Maria di Betania
  8. Le mistiche

Chi fosse interessata si metta in contatto con noi per avere ulteriori informazioni e programma dettagliato con date ed orari, iscrizione al corso, bibliografia, ecc.

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RIUNIONE DI COLLEGAMENTO NAZIONALE DELLE CDB

Care e cari tutti,

invito tutte le comunità e gruppi alla riunione di collegamento nazionale delle CdB che si svolgerà a Livorno il 26 e 27 p.v. presso la Comunità del Coteto, che assieme alla comunità del Luogo Pio hanno dato la disponibilità ad accoglierci.

Mi auguro che possa essere presente almeno una persona per ogni comunità.

L’incontro inizierà alle ore 15,30 del sabato; la conclusione è prevista prima del pranzo della domenica.

 

Argomenti all’ o.d.g. da trattare:

  1. Conto corrente, contribuzioni e preventivo 2015
  2. Organizzazione della segreteria tecnica: gruppo comunicati.
  3. Iniziative e impegni per il 2015: resoconto e impegni in atto
  4. Ipotesi per il prossimo incontro nazionale: organizzazione, date, tematiche
  5. Prossimo collegamento
  6. Presenza delle CdB sul Web
  7. Altri argomenti che potrete suggerire

 

Informazioni logistiche

L’incontro sarà presso la Comunità del Coteto in Via Piemonte  n. 62\A – Livorno (tel. 0586 857333).

La comunità del Coteto è raggiungibile dalla stazione FS con il bus 9

Il pernottamento sarà presso le famiglie delle comunità livornesi, fino ad esaurimento delle disponibilità, e presso strutture  commerciali in base alle esigenze.

Chiedo a ciascuna comunità di dare comunicazione quanto prima possibile delle presenze, per organizzare al meglio l’incontro e l’accoglienza, e anche per facilitare l’impegno delle comunità ospitanti, inviando una mail alla segreteria: segreteria@cdbitalia.it entro e non oltre il 20 settembre  prossimo.

 

Cari saluti

Massimiliano Tosato
Segreteria tecnica nazionale delle Comunità cristiane di base
via Ferrarese, 4 – 40128  Bologna
segreteria@cdbitalia.it – www.cdbitalia.it

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GRUPPO MEDITAZIONE

La meditazione è un metodo per lavorare con se stessi/e; può essere usata come un semplice rilassamento o come un mezzo profondo per la crescita della consapevolezza e della spiritualità.

Ci troviamo ogni venerdì al Fat, vicolo Carceri n° 1 dalle 20 alle 21,30. I nostri incontri prevedono una meditazione guidata di circa un quarto d’ora seguiti da una meditazione silenziosa di un altro quarto d’ora.

Poi proseguiamo con la lettura di un testo di Corrado Pensa “La tranquilla passione” condividendo dubbi, comprensioni esperienziali e domande aperte a risposte personali e non sempre immediate. I testi per suscitare le riflessioni e gli approfondimenti sono scelti dal gruppo.

Se sei interessata/o puoi presentarti direttamente al Fat, se invece vuoi più informazioni, chiama il numero di Maria Capitani.

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VIOTTOLI

Stiamo lavorando alla preparazione del n. 2 del 2015 del nostro semestrale Viottoli. La redazione si riunirà venerdì 11 settembre, alle ore 17, a casa di Carla e Beppe.

Ringraziamo tutti/e coloro che tramite email e telefono ci contattano e per gli apprezzamenti che sovente riceviamo. Vi invitiamo a collaborare mandandoci articoli, riflessioni, preghiere, recensioni…

Per chi ancora non lo avesse fatto, sollecitiamo il rinnovo della quota associativa: 25,00 € (socio ordinario) – 50,00 € (socio sostenitore); oppure potete versare un contributo libero utilizzando il ccp n. 39060108 intestato a: Associazione Viottoli – via Martiri del XXI, 86 – 10064 Pinerolo (TO) o con bonifico bancario: IBAN: IT 25 I 07601 01000 000039060108    BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX

Vi invitiamo inoltre a richiedere copie saggio gratuite del nostro semestrale (per informazioni: viottoli@gmail.com). Sono disponibili alcune raccolte complete con tutti i numeri della rivista dal 1992 a oggi. Per informazioni potete scriverci o contattare Carla Galetto: carlaebeppe@libero.it

Sul nostro sito http://www.cdbpinerolo.it cliccando su VIOTTOLI —> ARCHIVIO DEI NUMERI ARRETRATI trovate, e potete scaricare gratuitamente, tutti i numeri in formato *.pdf dal 1998 al 2014.

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GRUPPO UOMINI IN CAMMINO

Il gruppo riprenderà i propri incontri a partire da giovedì 3 settembre, proseguendo regolarmente ogni 15 giorni.

Ricordiamo che la mostra fotografica “Riconoscersi uomini, liberarsi dalla violenza” è a disposizione di gruppi e associazioni che ce la chiedano.

Ricordiamo agli uomini che leggono questo foglio che il nostro gruppo è sempre aperto a chi sente il desiderio di conoscerci o di mettersi in cammino con noi. Basta una telefonata per un contatto preventivo con uno di noi. Gli incontri del gruppo si svolgono presso la sede del FAT (Vicolo Carceri 1, Pinerolo) ogni quindici giorni, il giovedì, con il solito orario: 19-20,30. Poi andiamo in pizzeria a far cena.

Angelo, Beppe, Domenico, Luciano, Ugo

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RETE PINEROLESE “LIBERI DALLA VIOLENZA

Dal 10 marzo scorso ha preso avvio la costruzione di una rete di associazioni, gruppi e istituzioni che desiderano attivare anche nel pinerolese un Centro di accoglienza ed ascolto per uomini: che hanno commesso qualche violenza nelle loro relazioni personali e familiari o sentono il rischio di commetterne o vivono disagi e malesseri di cui non sanno con chi parlare.

Stiamo elaborando un progetto specifico, con la partecipazione convinta di associazioni, professionisti/e, gruppi ed istituzioni.

I prossimi incontri sono fissati per i martedì 8, 15 e 22 settembre, alle ore 17, nella sala Giunta del Municipio di Pinerolo. La rete è aperta a chiunque desideri collaborare.

 Per il Gruppo “uomini in cammino”: Beppe

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COMUNITA’ CRISTIANA DI BASE DI PIOSSASCO

Domenica 13 settembre h. 10 Eucarestia

Sabato 26 settembre h. 15: Gruppo biblico: iniziamo la lettura ed approfondimento del libro di Fox sulla preghiera

Gli incontri si svolgeranno in via Pinerolo 102

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L’ABORTO  DELLA  MISERICORDIA

Sarà perché sono cattolica, ma non mi sento esaltata dalla misericordia del Papa nei confronti della pratica abortiva. L’aborto è uno dei peccati gravissimi che ha bisogno di un’autorità superiore per essere assolto, ma da sempre solo i preti integralisti (o misogini) negano l’assoluzione alla donna che si confessa pentita. Papa Francesco infatti cerca clamorosamente di rieducare anche i cattolici alla dottrina “autentica”: la misericordia rilanciata da un intero anno “santo” (speriamo che se ne accorgano gli ungheresi la cui xenofobia è più grave di un aborto) è semplicemente la norma per chi è cristiano.

Tuttavia il Papa (e tutti i commentatori della sua presa di posizione) non si rende conto della solitudine in cui lascia la donna. Con lei sono perdonati i medici e gli infermieri, ma non c’è menzione di quello che il canone 1398 chiama “il mandante”, espressione che non lascia capire se riferito a un padre che caccia di casa la minorenne incinta oppure il partner. Come quando il rappresentante del Vaticano nega il voto alle delibere internazionali sui “diritti riproduttivi”, anche il Papa sostanzialmente conferma che l’uomo è autorizzato all’irresponsabilità procreativa.

Se Francesco avesse voluto innovare davvero, avrebbe tolto il divieto alla contraccezione abrogando l’Humanae Vitae di Paolo VI che cinquant’anni fa deluse i vescovi del Concilio. E avrebbe non solo autorizzato, ma vivamente consigliato alle famiglie laiche e cattoliche e alle scuole l’educazione sessuale, eventualmente chiarendo che non si tratta di conoscere la fisiologia del corpo umano o la biologia, compreso il moralista che spiega che “la vita inizia dal concepimento” e che “l’embrione è una persona”.

E’ necessario educare alla responsabilità nell’uso del corpo, che non è così separato dallo spirito se riguarda la vita e la sua trasmissione. Educare in particolare i maschi, che sfuggono alla radice del problema e sono implicitamente autorizzati a sentirsi irresponsabili (anche se cattolici) quando la ragazza o la moglie dice di essere incinta. Se il numero maggiore degli aborti riguarda le coniugate, qualcuno deve spiegare che razza di matrimonio sia quello in cui i due non decidono insieme se lei vuole o non vuole una maternità. E se lei dice no, il valore normale della parola libertà comporta che il rapporto non sia procreativo e, se il maschio cattolico è osservante, mantiene la castità. L’indulgenza della donna educata all’accettazione senza riserve delle ineducate pulsioni maschili impone di scegliere di avere un figlio in più (che forse non potrà andare all’università perché i soldi non bastano) o un aborto. Che pagherà sempre lei, nella carne viva e nel tormento interiore che non coincide quasi mai con il pentimento.

Possibile che i carichi umani siamo sempre a carico delle donne?

Giancarla Codrignani – Bologna 2 settembre 2015

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Ho letto la lettera che papa Francesco ha inviato al Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, in vista del giubileo straordinario che si aprirà il prossimo 8 dicembre. L’ha scritta per indicare alcuni punti chiave per vivere l’esperienza dell’anno santo come occasione per toccare con mano la tenerezza del Padre.

Andando oltre le disposizioni date per ottenere l’indulgenza giubilare, Francesco rivolge un pensiero particolare a quanti saranno impossibilitati a recarsi alla Porta Santa: malati, persone anziane e sole, carcerati. A quest’ultima categoria dice che il Giubileo ha sempre costituito l’opportunità di una grande amnistia, cosa che auspica per tutti coloro che hanno preso coscienza dell’ingiustizia compiuta.

Infine, dopo aver affermato che l’indulgenza giubilare può essere ottenuta anche per quanti sono defunti, apre un ulteriore paragrafo per affermare che uno dei gravi problemi del nostro tempo è certamente il modificato rapporto con la vita… Penso in modo particolare, scrive, a tutte le donne che hanno fatto ricorso all’aborto. E prosegue: Conosco bene i condizionamenti che le hanno portate a questa decisione. So che è un dramma esistenziale e morale. Ho incontrato tante donne che portavano nel loro cuore la cicatrice per questa scelta sofferta e dolorosa… Anche per questo motivo ho deciso, nonostante qualsiasi cosa in contrario, di concedere a tutti i sacerdoti per l’Anno Giubilare la facoltà di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono.

Alcune riflessioni: oggi le donne abortiscono meno, scelgono la loro maternità. Nelle cliniche ostetriche i parti denunciati da sole donne sono tanti, il padre non abbandona la donna come un tempo, spesso viene invece abbandonato dalla donna per mille motivi. Nell’anno della misericordia Francesco fa bene a rilanciare il perdono, ma ricordiamoci che l’assoluzione per le donne cristiane, pentite per aborto procurato, hanno ricevuto sempre l’assoluzione dai molti preti cattolici non integralisti o misogini, questo almeno dal Concilio Vaticano II in poi.

Speriamo che papa Francesco ricordi anche i problemi aperti da molti vescovi conciliari per abolire i divieti sulla contraccezione, divieti purtroppo sanciti da Paolo VI con l’Humanae Vitae”.

Mira Furlani – Firenze, 3 settembre 2015

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In margine ai molti commenti (ringrazio Mira e Giancarla per le loro riflessioni) alla lettera del papa sul perdono a chi abbia procurato aborti e ne sia pentito, aggiungo una mia piccola considerazione, scaturita da quel “ho deciso… di concedere a tutti i sacerdoti… la facoltà di assolvere…”.

Viviamo in un mondo gerarchizzato, abitato da masse di persone costrette alla sottomissione a chi comanda e domina dai numerosi livelli “superiori”, fino ai tanti “uomo solo al comando”, su su fino a quest’uomo che, unico al mondo, è convinto di possedere questa somma potestà e di poter decidere di esercitarla o meno, tra la comprensione, il plauso, l’indifferenza o la ribellione silenziosa di chi “sta sotto”. E’ la logica della relazione tra gregge e pastore. Ma qui non si tratta di pecore. Non sono il solo ad essere convinto che Dio, cioè l’Amore, si manifesti e parli al cuore di ogni uomo e di ogni donna grazie a nostra madre che ce lo trasmette e insegna dal primo istante: sono quindi invenzioni umane le rivelazioni divine a chi si proclama titolare di santità infallibile. E sono sempre uomini, guarda caso!

Io penso che la libertà dei figli di Dio sia la stessa delle Sue figlie: perchè alcuni figli diventano padri e maestri, autorizzando così anche gli altri a sentirsi, per appartenenza di genere, superiori alle figlie, che restano figlie, costrette alla sottomissione e all’obbedienza? L’aborto è deve essere sempre una scelta delle donne, per quanto dolorosa e sofferta, e chi le aiuta a non morirne non è un delinquente peccatore (diverso è il caso di chi causa l’aborto con violenza e percosse; ma non è di questo che stiamo parlando). Non riconoscere alle donne la libertà di scelta sul proprio corpo, che comprende anche il ricorso all’aiuto di chi ne ha la capacità professionale: anche questo, secondo me, è una pratica violenta nei loro confronti.

E’ un “discorso”, quindi, che non vale solo per gli uomini che maltrattano, violentano, stuprano, uccidono le donne… ma riguarda ogni uomo, in primis quelli incapaci di educare le proprie pulsioni maschili, come dice Codrignani. La pratica dell’autocoscienza aiuterebbe tutti gli uomini, papa vescovi e preti compresi, a scoprire e a fare i conti, ad esempio, con la propria parzialità: prendere consapevolezza di “non essere che un uomo” ti aiuta ad abbandonare ogni pretesa di dominio sui corpi e sulle coscienze altrui, a imparare il rispetto, cominciando dalle relazioni con le donne. Questo potrebbe essere il primo passo del cammino verso un’autentica – questa sì – civiltà cristiana delle relazioni.

Beppe Pavan

MAFIA STRUTTURA DI PECCATO

 Rosario Giuè, PECCATO DI MAFIA. Potere criminale e questioni pastorali, EDB 2015.

E’ un piccolo libro, graditissimo dono dell’autore ai “cari amici e amiche di Viottoli”: è un ulteriore tassello della sua riflessione contro la mafia, che avevamo potuto apprezzare quando era venuto a Pinerolo a presentare il libro Il costo della memoria. Don Peppe Diana il prete ucciso dalla camorra (Paoline 2007).

Giué vive a Palermo e la conosce bene, la mafia. Autorevolmente, quindi, può utilizzare, per definirla, l’espressione “struttura di peccato”, già usata da Giovanni Paolo II nell’enciclica Sollicitudo rei socialis del 1987. Nel secondo capitolo ne approfondisce il senso e la portata: non si tratta solo di un “peccato personale”, bensì di “un vero e proprio sistema criminale complesso” (p. 27). Quindi, come nei confronti del pedofilo, la pratica pastorale dei preti nei confronti di un mafioso non può limitarsi a “pregare… invitarlo a cambiare, rimproverarlo aspramente nel chiuso di un ufficio, invitarlo a pentirsi del peccato nella confessione” (p. 64). Perché l’autore ci ricorda che “i simboli sacramentali di misericordia della chiesa” – qual’è, appunto, la confessione – “sono celebrati in un contesto storico determinato”: ci sono peccati che sono anche reati e, se “il piano della grazia, cioè il dono di Dio, non va confuso con il piano della responsabilità storica”, tuttavia questi due piani “non possono essere separati” (p. 62).

A questo tema centrale è dedicato il quarto capitolo, che parla del perdono ma anche della “riparazione”, facendo riferimento a Zaccheo (Lc 19,1-10) che non soltanto si pente e riconosce il male commesso, ma si impegna a restituire “quattro volte tanto” a chi è stato da lui derubato. Per un mafioso, ma anche per un politico o un imprenditore colluso con la mafia, “ci si aspetta che egli contribuisca responsabilmente e durevolmente alla liberazione dalla struttura di peccato mafiosa (…) restaurando il bene comune” (p. 67). Perchè le vittime da “risarcire” non sono solo “coloro che hanno subito un lutto”, ma anche “la comunità che è stata violentata”.

Il capitolo 5 è dedicato alla proposta di rinnovamento del linguaggio teologico, che deve diventare “capace di strappare i veli del perbenismo e dell’ipocrisia, delle mistificazioni delle mafie o di altri santuari di potere, superando il muro dell’autocensura in un contesto di controllo sociale, culturale e religioso implacabile” (p. 78). Si parla, in particolare, di funerali e di “consumo di processioni”: eventi che vengono periodicamente alla ribalta mediatica, facendoci conoscere preti e vescovi di diverse tendenze pastorali…

Il sesto e ultimo capitolo è titolato significativamente “La conversione del ministero pastorale” e porta come esempi Oscar Romero, Peppe Diana e Pino Puglisi, preti che “si sono lasciati convertire dal popolo crocifisso” e si sono dedicati al “ministero fondamentale” di deporre dalla croce “uomini e donne crocifissi ora per mano di altri, ora a motivo della fame, ora a motivo della guerra, ora a motivo delle persecuzioni di vario genere, ora per l’oppressione mafiosa” (p. 93).

Giuè conclude la sua “fatica” riprendendo la riflessione di pag. 23 sull’evangelizzazione “dal basso, a partire dai bisogni reali delle persone reali, come hanno fatto Romero, Diana e Puglisi. Mi permetto, a questo riguardo, una piccola chiosa: secondo me “dal basso” vuol dire anche che la pratica evangelizzatrice deve essere fatta propria da tutto il popolo di Dio, non solo dai preti; sarebbe pericoloso, parziale, fuorviante, come la Storia ci documenta. E poi: “popolo di Dio” sono tutti gli uomini e tutte le donne del mondo, non solo i cristiani cattolici; questo ci porta a dover ripensare anche tutto il complesso sistema educativo e formativo.

 Beppe Pavan

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