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CdB – Comunità Cristiana di Base Viottoli – Pagina 84 – (Pinerolo – To)

2^ domenica di Quaresima

Cercare il volto di Dio

Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: “Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia”. Egli stava ancora parlando quando una nube luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: “Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo”. All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: ” Alzatevi e non temete”. Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo. E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: “Non parlate a nessuno di questa visione, finchè il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti” (Matteo 17,1-9).

In alcuni versetti precedenti a questo brano l’evangelista riporta il primo discorso di Gesù che dice “…apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto….venire ucciso…” (Mt.16,21) Sei giorni dopo egli conduce Pietro, Giacomo e Giovanni sul monte.

Il racconto della trasfigurazione, appare come una contropartita all’annuncio della passione. Sappiamo che siamo in presenza di una costruzione teologia e non di una cronaca e quindi leggiamo questo brano per raccogliere il messaggio che Matteo vuole comunicare: anche dopo la “sconfitta” della croce, i discepoli di Gesù hanno visto in lui, il vero testimone di Dio, lo splendore della Sua luce.

Lo schema e le immagini di questo quadro sono in parte mutuati dalla tradizione biblica delle teofanie e delle visioni apocalittiche: il monte, lo splendore luminoso del volto, delle vesti, la nube e la voce divina, nonché la reazione di paura e il silenzio.

Quello che colpisce di più la mia immaginazione è il luogo e la condizione: Gesù ed i suoi amici sono su un alto monte e in disparte. Continua a leggere