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CdB – Comunità Cristiana di Base Viottoli – Pagina 76 – (Pinerolo – To)

4^ Domenica di Pasqua

Amore e libertà

«In verità, in verità vi dico che chi non entra per la porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Ma colui che entra per la porta è il pastore delle pecore. A lui apre il portinaio, e le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori. Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi, fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei». Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono quali fossero le cose che diceva loro. Perciò Gesù di nuovo disse loro: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.Tutti quelli che sono venuti prima di me, sono stati ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura. Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io son venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» (Giovanni 10,1-10).

Io non credo proprio che Gesù abbia mai coltivato pensieri simili su di sé e sulla propria missione. La teologia sacrificale e soteriologica di Paolo di Tarso ha certamente influenzato la riflessione e la catechesi di chi animava le comunità di credenti, ex-giudei o ex-pagani che fossero. Più tardi il dogmatismo vaticano ci ha fatto credere che si tratta sempre di “parole di Dio” e il gioco è stato fatto. Le parole dei teologi sono diventate parole di Dio, assolute, indubitabili…

Ma chi oggi sosterrebbe che sono “parole di Dio” i libri di Boff, di Molari, di Küng, di Schüssler-Fiorenza, di Ratzinger, di Bergoglio… delle migliaia di teologi e teologhe che riempiono di libri gli scaffali delle nostre biblioteche? Forse perché, a differenza di duemila anni fa, sono tanti/e e affermano cose diverse tra di loro? Non mi sembra un argomento valido: sono teologi e teologhe come lo erano Paolo di Tarso e i “padri” della Chiesa. Dicono cose diverse tra loro?

Ma la gerarchia vincente ha trovato la soluzione: ha imparato a giudicare e condannare le opinioni diverse dalle proprie, e questa è una violenza politica che nulla ha a che fare con la parola di Dio. Ci hanno inculcato la fede di Gamaliele (Atti 5.34 ss): la Chiesa “è da Dio” perchè dura nei secoli. Già! Ma loro non hanno seguito il consiglio di Gamaliele: non hanno “lasciato in pace” uomini e donne che sempre e dovunque hanno praticato e predicato pensieri e prassi diverse. Continua a leggere