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"Io, sindaco di Hollywood, dico a Rutelli che..."

Jeff Prang: "E' davvero triste assistere a un gesto così palese di subalternità del sindaco di Roma al Vaticano"

Ecco la dichiarazione che ci ha inviato il sindaco di West Hollywood, Jeff Prang, sul divieto del Gay Pride. West Hollywood, creata dalla secessione da Los Angeles nel 1984, è stata la prima città ad avere un sindaco gay, nonché l'unica ad avere, fino a quache mese fa, una maggioranza gay nel consiglio comunale.

Sono sconcertato. E' sconvolgente oltrettutto che venga adottata la giustificazione proprio nell'anno giubilare a questo atto di intransigenza ed esclusione come se non bastasse il tentativo di privare o "posticipare" il diritto di libera espressione. E' tanto più degradante e deumanizzante proprio perché il tentativo avviene in un anno "santo". Mi rammarico di non poter venire e rappresentare di persona la mia solidarietà.

Non sono mai sorpreso da atti di omofobia anche se stavolta non si tratta di un piccolo paese del Mississippi o del Wyoming. L'intransigenza della chiesa nei nostri confronti mi è ben nota per essere cresciuto cattolico, ma è incredibile che il sindaco di Roma, che da quanto capisco proviene da una cultura politica liberale e da un partito progressista, abbia scelto di capitolare alla volontà del Vaticano.

Avrei voluto aspettarmi di più soprattutto dai governi progressisti della sinistra europea che siamo abituati a considerare semmai ben più progressisti del nostro. Come uomo politico non ho illusioni sulle decisioni che a volte si impongono a un funzionario pubblico, ma in questo caso non lo trovo ammissibile.

Vorrei comunicare ai fratelli e alle sorelle italiane la nostra completa solidarietà e invitarli a continuare la lotta. Tutti noi gli auguriamo il successo e speriamo che chi si oppone arrivi un giorno a contemplare con maggiore sincerità gli insegnamenti di Cristo.

Le manifestazioni del Pride sono essenziali alla nostra visibilità e al progresso del movimento per i nostri diritti civili nella misura in cui, attraverso la visibilità aiutano noi e gli altri a considerarci parte "normale" della società.

Trovo infine offensivo e indecente che ci si dica che il nostro stare insieme e manifestare la nostra umanità sia una pecca di decoro, è come se non ammettessimo in una delle nostre parate che una coppia eterosessuale si unisse a noi tenendosi per mano dichiarandolo atto offensivo cosa che non passerebbe per la testa a nessuno.

Jeff Prang