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Liturgia della domenica – anno liturgico B – Pagina 3 – CdB – Comunità Cristiana di Base Viottoli

32^ Domenica del T.O.

Gesù e le donne

Nel suo insegnamento Gesù diceva: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ed essere salutati nelle piazze, e avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; essi che divorano le case delle vedove e fanno lunghe preghiere per mettersi in mostra. Costoro riceveranno una maggior condanna». Sedutosi di fronte alla cassa delle offerte, Gesù guardava come la gente metteva denaro nella cassa; molti ricchi ne mettevano assai. Venuta una povera vedova, vi mise due spiccioli che fanno un quarto di soldo. Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico che questa povera vedova ha messo nella cassa delle offerte più di tutti gli altri: poiché tutti vi hanno gettato del loro superfluo, ma lei, nella sua povertà, vi ha messo tutto ciò che possedeva, tutto quanto aveva per vivere» (Marco 12, 38-44).

Gesù è nel tempio di Gerusalemme: nei versetti precedenti (28-34) aveva incontrato uno scriba (teologo ebreo) “buono”, molto in sintonia con lui in quanto entrambi, al centro della loro vita e della loro fede, mettono il comandamento dell’amore di Dio e del prossimo. Gesù riconosce e apprezza questa pratica dicendo allo scriba, al termine del loro incontro: “Non sei lontano dal Regno di Dio” (v 34).

Aveva però anche incontrato scribi, che cercavano di metterlo in difficoltà e di contestarlo, che si distinguevano tra la folla per i lunghi vestiti, tronfi del potere che ritenevano di avere e che ostentavano.

Guardatevi dagli scribi…

In molte occasioni, leggendo i vangeli, possiamo vedere che il messaggio radicale e coinvolgente di Gesù produce divisioni. Le risposte che vengono date, pur da uomini e donne appartenenti alle stesse categorie (qui sono scribi), possono essere decisamente diverse.

Gesù, ebreo come gli scribi, apre un conflitto con coloro che esercitano potere sulla pelle dei deboli. Il linguaggio è tagliente e inequivocabilmente chiaro: l’atteggiamento di superiorità e la posizione di prestigio sono strettamente correlati a pratiche violente di sopraffazione nei confronti delle vedove, cioè delle persone più deboli e bisognose in quell’epoca, in quanto prive di identità (la donna era considerata in quanto “appartenente” all’uomo) e di mezzi di sostentamento.

Il messaggio che porta Gesù, e che si ricollega a tutto il filone profetico, propone una fede che non si fermi alle enunciazioni, ma si incarni nelle relazioni concrete, corporee, quotidiane.

Osare il conflitto anche verso coloro che condividono le nostre “appartenenze” di fede, di comunità, di gruppi, di politica… è un gesto che può esprimere più amore che non il silenzio, il timore di esporsi, il rischio di rompere una relazione. Continua a leggere