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Liturgia della domenica – anno liturgico A – Pagina 10 – CdB – Comunità Cristiana di Base Viottoli

25^ Domenica del T.O.

All’ultima ora…

«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa, il quale, sul far del giorno, uscì a prendere a giornata degli uomini per lavorare la sua vigna. Si accordò con i lavoratori per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscì di nuovo verso l’ora terza, ne vide altri che se ne stavano sulla piazza disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna e vi darò quello che sarà giusto”. Ed essi andarono. Poi, uscito ancora verso la sesta e la nona ora, fece lo stesso. Uscito verso l’undicesima, ne trovò degli altri in piazza e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno inoperosi?” Essi gli dissero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”. Fattosi sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dà loro la paga, cominciando dagli ultimi fino ai primi”. Allora vennero quelli dell’undicesima ora e ricevettero un denaro ciascuno. Venuti i primi, pensavano di ricevere di più; ma ebbero anch’essi un denaro per ciascuno. Perciò, nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa dicendo: “Questi ultimi hanno fatto un’ora sola e tu li hai trattati come noi che abbiamo sopportato il peso della giornata e sofferto il caldo”. Ma egli, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, non ti faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare a quest’ultimo quanto a te. Non mi è lecito fare del mio ciò che voglio? O vedi tu di mal occhio che io sia buono?” Così gli ultimi saranno primi e i primi ultimi» (Matteo 20, 1-16).

Matteo inserisce la parabola dei lavoratori chiamati a tutte le ore tra il racconto del giovane ricco seguito dal dialogo con Pietro sulla ricompensa per i discepoli (cap.19,16-30) e la richiesta di ottenere due posti di prestigio per i propri figli fatta dalla madre di Giacomo e Giovanni (20,20-28).

Questi racconti terminano con le affermazioni di Gesù: “Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi” (19,30), “Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi” (20,16) e “..ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere primo tra voi, si farà vostro schiavo..”(20,26-27).

E’ evidente quanto sia importante per i discepoli trasmetterci il messaggio di Gesù sul Regno di Dio che capovolge i criteri predefiniti e discriminanti di ogni organizzazione sociale. Il più piccolo mangia il più grosso, il più furbo “frega” il più ingenuo, il più veloce ottiene il posto migliore e così via…, mille e mille esempi di una logica che non fa altro che dimostrare una cosiddetta “legge naturale” che perpetua l’esistenza di primi ed ultimi, dove questi, gli ultimi appunto, sono perennemente considerati inutili o dannosi oppure invisibili, anonimi. Continua a leggere